Restauri effettuati per iniziativa della Pro Loco
1997 – Il capitello “Al Cristo”
Il capitello “Al Cristo”, distrutto quasi completamente l’anno scorso, è stato ricostruito dallo scultore Sanmartin di Castelgomberto. Il comitato della “Festa del Rosario” in collaborazione con Angelo Sinico presidente della Pro Loco hanno promosso il restauro.
(Dal Giornale di Vicenza, 21 Ott.1997)
Ricostruito il capitello. Un atto di buona volontà…..mal ripagato! Sul muro di via Vallorcola nel centro di Trissino c’è un caratteristico antico capitello, la cui nicchia porta scolpita una semplice croce nuda. I fedeli del paese sono particolarmente sensibili a questi esempi di fede popolare, considerati un patrimonio di grande valore. E quando capita, come è successo a quello del muro di Vallorcola, ci sono cittadini che si danno da fare per il loro restauro. «Dopo 11 mesi – dice Angelo Sinico, presidente della Pro loco – che con l’ing. Doriano Faggion si è attivato per il restauro del capitello della croce – nessuno si era fatto avanti e il capitello restava un ammasso di cocci. Abbiamo segnalato il fatto alle autorità competenti e poi con il contributo del Comitato della sagra del Rosario abbiamo provveduto al restauro».
Chi lo ha visto dice che è stato un bel lavoro: il capitello è bello come quello antico. Nessuno in questi 11 mesi ha detto chi sia stato l’autore dello scempio: c’è chi parla di atto vandalico e chi, più semplicemente, di un incidente. Ma non a tutti è piaciuto il restauro. Ed è partita una denuncia alla Sovrintendenza dei Beni Culturali da parte di uno studio di architetti di Trissino, perché il ripristino non rispetta l’antico. «Non mi aspettavo questa riconoscenza» è l’amaro sfogo di Angelo Sinico.
1999 – Tela “Cristo risorto”
Trissino 18 maggio 1999 – Tela recuperata da Gian Franco Masiero e Piero Rasia.
La ProLoco la fece restaurare da Alberto Dal Medico nel 1999.
La tela ex pala d’altare (misura cm.105×178) ed è stata attribuita a Costantino Pasqualotto (1681-1755) dallo storico d’arte prof.mons Mario Saccardo.
La tela dopo il restauro, la ProLoco l’ha donata al Comune di Trissino e posta sopra l’altare della chiesetta di san Valentino, monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre.
Una targa posta dietro la tela ricorda l’avvenimento:
Al Comune di Trissino
Questa pala raffigurante “Cristo risorto” di Costantino Pasqualotto (1681-1755) perchè possa essere sempre accanto a tutti i caduti per cause di guerra o di servizio
La Pro Loco di Trissino, 11 Settembre 2004
2003 – Arcangelo San Michele,
“l’Angelo del campanile”
Durante l’anno 2003, Gilberto Perlotto detto “Gibo” ha restaurato l’Arcangelo san Michele, meglio conosciuto come ” l’Angelo del campanile”, ha smontando la metà superiore, calata dal campanile e restaurata nella sua bottega. La parte inferiore è stata restaurata diretta-mente sulla sommità del campanile. La struttura, alta 5 metri, è in ferro battuto a mano, ricoperta da lamine di rame sbalzato con il viso e le mani in fusione di bronzo. E’ munita di un perno centrale in modo che la statua giri su se stessa a favore del vento. L’opera è del suo avo Antonio Lora (1835-1922) e fu posta sulla torre campanaria e inaugurata nel 1903.
La parte superiore dell’angelo restaurata è stata montata e esposta per circa un mese all’interno della Chiesetta di san Valentino per dare la possibilità alla popolazione di toccare con mano un’opera così meravigliosa, unica nel suo genere.
Nella sede della ProLoco è stata allestita una mostra, con grandi foto di Piero Rasia, che illustrava nei minimi particolari, com’era l’angelo prima del restauro
2005 – Affresco privato donato al Comune di Trissino
Girando per le contrade di Trissino, per continuare la ricerca sui “Capitelli”, Piero Rasia e Gian Franco Masiero, consiglieri della ProLoco, hanno rilevato questo affresco in una parete nella casa di proprietà di Luigi Bolzon, residente in via Piana Cattiva di Mezzo ex “Carazzi”. L’affresco stava per essere distrutto a causa di una ristrutturazione della casa.
Abbiamo segnalato il caso alla ProLoco, la quale con molta sensibilità, ha contattato il proprietario della casa in modo che si potesse salvare. Ottenuto il consenso del signor Bolzon, è stato chiamato il restauratore di opere d’arte Alberto Da Medico che si è attivato per il restauro. Tolto l’affresco dal muro e restaurato, la ProLoco l’ha donato al Comune di Trissino e posto all’interno della chiesetta di san Valentino, monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre.
Una targa posta alla base dell’affresco ricorda l’avvenimento:
Al Comune di Trissino
“Madonna con Bambino tra San Luigi e San Rocco”
Affresco di ignoto del 1700 – Restaurato nel 2005
Recuperato dall’ Associazione Pro Loco Trissino
grazie al generoso consenso del Signor Luigi Bolzon
Trissino, 25 Dicembre 2005
2006 – Crocifisso ligneo
Nel 2006, su segnalazione dei consiglieri della ProLoco Gian Franco Masiero e Piero Rasia, la Pro Loco ha dato incarico al restauratore d’opere d’arte Alberto Dal Medico perché sia sistemato questo Crocefisso ligneo di ignoto (sec.XVII) esposto ora nella Parrocchiale di sant’Andrea ap..
2008 – Capitello di san Gaetano
Un giorno di primavera, Gian Franco Masiero e Piero Rasia consiglieri della ProLoco, camminando verso il colle in via IV Novembre, hanno avuto una brutta sorpresa. Potete ben immaginare l’amarezza quando si sono accorti che la statua di San Gaetano, era sparita, trafugata da ignoti.
Meritava porvi rimedio! Chiesta ed ottenuta l’approvazione del presidente della Pro Loco, Comm. Angelo Sinico, si sono attivati e, sentiti alcuni artisti capaci di riprodurre la statua, hanno peraltro dovuto desistere, dati gli elevati costi.
Fedeli al detto che “se si pensa, si risolve”, si sono rivolti a un esperto in riproduzioni fotografiche su ceramica per mettere in opera una formella. Ora San Gaetano può ancora guardare benigno, come aveva fatto per oltre 300 anni, i passanti che salgono o scendono il colle.
2009 – “Ciborio” nella parrocchiale di sant’Andrea ap.
Trissino – Chiesa di sant’Andrea, 4 Ottobre 2009
Il “CIBORIO” di Nicolò da Cornedo è tornato a risplendere dopo un delicato e lungo restauro. L’opera del 1438, la prima firmata e datata scoperta sul territorio, si trovava in condizioni di pesante degrado. Era stata murata, a destra dell’altare maggiore della vecchia chiesa parrocchiale di sant’Andrea, occultata dalla costruzione dell’organo. Il delicato lavoro del restauratore Alberto Dal Medico ha restituito il ciborio al suo splendore ed è ora visibile a tutti dopo il suo trasferimento in una parete all’interno della chiesa.
C’è stato un recupero artistico, che è durato 18 mesi, al quale si sono dedicate più persone: dal parroco don Carlo Guidolin, per avere tutte le autorizzazioni del ministero, della soprintendenza ai beni architettonici, al presidente della Pro loco Angelo Sinico, che si è prodigato per reperire i fondi necessari a coprire il costo del restauro, a Gian Franco Masiero e Piero Rasia che banno seguito dall’inizio il proseguire dei lavori e per primi si sono attivati perché si realizzasse il restauro. Un ringraziamento per la disponibilità economica va al Lions Clud Valle dell’Agno.
La benedizione è avvenuta al termine della Santa Messa del restaurato ciborio: un gioiello scultoreo della storia artistico-religiosa della valle dell’Agno.